Terra.
Non vi conosco, perché non avete radici.
Per la quantità di cibo e materiali estratti dal mio ventre, l'intuito mi dice che appartenete al regno animale, voi siete dei sfruttatori.
Siete la causa della mia ira, dopo milioni di anni che ho modellato la mia superficie e la mia natura, la vostra comparsa come ospiti, si è tramutata in tragedia.
Tutto il mio tempo, lo dedico ora a difendere il mio creato, di cui andavo fiera, combatto lo sfruttatore, costretta a mutare i miei elementi atmosferici sani, in eventi disinfestanti.
So che siete dotati della vista e dei sensi, ora sono in via di quiete, misuro la vostra ragione, tutti i miei elementi sono sintonizzati attraverso il tempo.
Ho innescato l'adagio, poi sarà forte, proseguirò con fortissimo, in seguito violento. alla fine distruttivo.
In questo tempo adagio, ho iniziato a sciogliere i ghiacci dei poli, la neve dei monti, ho aumentato la quantità delle piogge in un tempo breve, raddoppiando e triplicando fulmini e saette.
Soffio venti ovunque, con forze e velocità superiori, con sussulti squarcio la terra e apro ferite profonde, distruggo tutto ciò che non ha radici, sollevo il mare in tsunami, allago le vostre coste, lancio in ogni luogo chicchi di grandine a volontà, violento i vostri raccolti, ho acceso le mie fucine versando lapilli e lava, innalzando colonne di fumo al cielo e reso l'aria irrespirabile.
Sgretolo le montagne e le colline, le vostre strade e case trasformate in torrenti in piena, i vostri beni distrutti o trascinati a valle o alla foce, porto calura e freddo tra alte e basse temperature, disertifico le terre per privarvi della legna, nascondo l'acqua da bere.
Ricordati, io riconosco solo la natura che ha radici, io sono la madre.
Posso ricoprire il mio manto di melma e sabbia, in pochi giorni far rifiorire nuove radici.
Ti ho accolto come ospite, ti sei prolificato come gramigna, soffochi le mie radici, mi spogli del mio manto, infesti la mia terra, i fiumi e mari di veleni, quante grida silenziose, quanta sofferenza, ipocriti coloro che si divertono con il fuoco, incenerendo anni e anni di vita, squarciando l'ombra che vi nasconde e ripara dal sole, nel vostro detto "ciò che semini raccoglierai", mi ha indotto a scrivere il mio testamento.
Non avendo eredi, a te mantenuto, ho pensato di lasciare tutti i miei averi.
In copia il mio testamento.
La terra è una formula, agli elementi di spazio, applica il tempo.
Il tempo è il principio fondamentale della vita materialistica, che per manifestarsi ha bisogno di rinnovarsi costantemente.
Quando si arriva al punto statico, cioè privo di eventi e del tempo, l'elemento diventa assenza, il punto di conclusione, polvere.
L'uomo sta mutando il risultato di ogni formula su tutti gli elementi terrestri.
La formula interconnessa al sistema terra, elabora costantemente un risultato per mantenere il tempo, come principio necessario per la salvezza dei corpi, che sono formule in costante mutamento e rielaborazione.
La terra per riequilibrare la distonia degli eventi, deve applicare il risultato di estromissione degli elementi che nella formula mettono in pericolo il sistema.
I principi della formula, aria, acqua, luce, sono basilari per il regno vegetale, sono in grado di produrre energie capaci di modificare fenomeni per l'esclusione del regno animale, epidermico e radicalizzato in un habitat apparso favorevole al suo sviluppo.
Gli scrocconi, per la terra sono insetti fastidiosi, come la zanzara lo è per l'uomo.
I venti, l'acqua, la luce, sono elementi che la formula ha individuato primari, in grado di eliminare i parassiti e agiscono come insetticida.
La formula prevede che il sole evaporerà maggiore quantità di acqua, le piogge saranno brevi, ma di maggiore intensità e quantità, dove troveranno resistenza, diventeranno torrenti in piena e trascineranno a valle ogni intrusione.
Le case crolleranno e le città saranno sommerse, nella formula della vita, non hanno radici.
I venti aumenteranno di intensità e piegheranno i grattaceli, i ghiacciai si scioglieranno, l'acqua del mare crescerà, esondando l'entroterra per chilometri, con l'aiuto di tifoni, raggiungeranno città intere per coprirle di melma.
La terra non riconosce l'ospite o gli ospiti sgraditi, ma i loro atti avvisano la presenza di piante, intensive come la gramigna, invadono il suolo estirpando il biosistema.
La formula della terra è una mappa, i fattori cambiano, quando le foreste vengono sostituite da estensivi raccolti di olio di palma, viti d'uva, frumento, coltivazioni ortaggi, risaie, oliveti, e celle d'api, cioè terreni senza respiro, improduttivi, ricoperti di sostanze cementifiche, nocive al suolo.
I risultati di molti elementi naturali, raccolti dalla terra e dall'acqua, sono catalogati nocivi, intrisi di veleni, pericolosi alla salute della natura e dell'aria.
La terra ha individuato che il parassita ha prolificato, la sua presenza si estende in ogni latitudine e longitudine, le celle di cemento, presenti ovunque, lo evidenziano come animale che si nutre di piante prolificanti, cariche di sostanze è sofferenza, epidermiche per le radici e il frutto.
La terra è madre per la natura, anche ribelle quando difende i figli radicati nel suo ventre, la nutre con amore di ogni necessità, vero paradiso, sferza profumi, frutti e colori ineguagliabili, dentro una cornice esprime bellezza unica, esposta in modo permanente nella galassia.
L'uomo, non percepisce che la sua esistenza è dentro ad una formula, cui risultato di ogni suo evento interiore ed esteriore è legato al tempo.
La domanda è: nella formula della terra, i cambiamenti prodotti, in quali tempi sono programmati per estirpare il parassita!
La terra si domanda?
Nel mio ventre nutro radici solide, vi ho accolto, o soddisfatto i vostri bisogni con legna, cibo, acqua a volontà, da madre, non vi ho reso poveri, non vi ho mai chiesto compenso, siete voi che vi barattate i miei frutti, nella vostra ingordigia, mi impoverite.
Perché siete così ciechi!
Io posso seppellire la mia natura e farla risorgere, voi siete capaci di vivere nella melma o nella sabbia?
Ogni cosa è governata dal tempo, tutti i miei elementi subiscono lo stesso percorso.
Quando la mia formula non ottiene un risultato rispondente, il tempo diventa una minaccia per la mia esistenza: ecco che ogni evento subisce una accelerazione, cerca il risultato prima dell'estinzione di ogni mia sostanza.
Senza il mio manto, sarei costretta a subire l'alternanza di caldo e freddo, percossa da venti di polvere, sgretolata dei miei monti e prosciugata dei miei mari, estinguere milioni d'anni, trascorsi a scalpellare e modellare una bellezza unica e paradisiaca.
Io conosco la mia matura, non conosco Voi ospiti, causa del mio dolore, del mio pianto e della mia ira.
La conoscenza proclama, nessun ospite può sopravvivere senza i miei frutti e la mia acqua.
Io non conosco il mio giorno e la mia ora, ma ho la certezza di vivere più di Voi.
Io sono in grado di farvi comprendere se il vostro giorno e la vostra ora sia vicina.
Ogni evento, diverso dal suo precedente, stabilirà che il cambiamento è suffragato dal mio istinto di sopravvivenza, la mia forza si esprime nella mia volontà di estirpare la malattia.
Non nascondetevi, non parlate a vanvera, non aspettate che sia il vostro vicino a prendere l'iniziativa, non aspettate l'ordine del re, dovete cambiare ora in modo radicale la vostra vita.
Primo consiglio: Ascoltare.
Secondo consiglio: esprimere la volontà di vivere.
Terzo consiglio: nessun uomo ricco deve possedere la terra.
Quarto consiglio: restituire a Me ciò che Mi avete deturpato, alienate tutte le culture estensive, non sono primarie per la vita.
Quinto consiglio: dichiarate lo spazio utile per culture distinte, una dall'altra, rendere sempre accessibile il cibo.
Sesto Consiglio: osservate e imparate da me, organizzatevi come un'alveare, affinché una cella sia collegata a un'altra, ognuna dia frutto diverso, divida e sostenga il raccolto con tutte le celle confinanti.
Quando avete marcato le celle, abolite il denaro, ogni cella è parte del sistema.
Non posso garantirvi nulla, ma ora posso parlarvi da madre terra: Io sono il favo, componete le celle, perché io possa riconoscerle, sono il reticolo della vita.
Ogni ospite della cella, deve dividere e ricevere in parti uguali.
Le leggi che vi guidano siano quelle dello spirito e della saggezza..
Così io governo la natura.
Non aspettate che la mia formula, profeti un risultato irreversibile.
Fate presto!
Tratto dal testo "Sono Io" - © Copyright by Livio Moroni