I Bambini vivono nel Mondo Reale




Apprendono dallo spazio che li circonda, vedono e si emozionano delle cose presenti, non percepiscono un trascorso o un retrò realizzato dal tempo. Non hanno ricordi, perché non hanno un vissuto. Privi di immagini, non hanno esperienze o comportamenti impressi dentro un periodo breve, sono privi di esistenza e di istanti; il bambino non era colui che è. Sono i grandi che hanno reminiscenze, testimonianze che trasferiscono ai bambini tramite il racconto, spostano l’attenzione all'interno di un falso mondo immaginario non vissuto dall'adolescente. È la storia, è l’indietro del tempo, cullarsi tramite la fantasia; stabilizzare nel mondo del TU fatti o eventi non più riproducibili. La responsabilità dell’adulto è apprendere dal bambino, essere consapevole, il nostro ruolo di educatore non è trasferire emozioni, ricordi e racconti, ma il suo opposto: imparare. Continuare con l’inizio, “mamma” il bambino ascolta e impara; “papà” il bambino ascolta e impara, quando vede la figura presente la riconosce, in assenza non avvisa emozione. Questo cammino della crescita non deve cambiare, bisogna rimanere nel presente, lui c’è, lo insegna a noi, il suo tempo è circoscritto agli oggetti e persone riconoscibili, non assenti.
L’obbligo, le punizioni, le invettive, il castigo, la violenza; i giochi, immagini e film non tolleranti, creano ossessioni, debolezza, timore, panico, paura, insicurezza, odio, vendetta, rifiuto, ecc., queste manifestazioni non sono atteggiamenti di difesa, capricci, sofferenze; sono energie che creano il suo opposto, il TU che interferisce nello spazio dell’IO.




Tratto dal testo "Sono Io" - © Copyright by Livio Moroni