L'agenzia dell'ambiente dell'ONU stima che la vita dell'uomo è messa in discussione dagli eventi climatici, entro 20 anni dall'anno corrente.
Questa previsione è assai ottimistica, nel mio articolo "Il Testamento" della Terra avevo preannunciato che il vento "Adagio" sarebbe passato a "Forte", che la fase successiva sarà "Fortissimo", poi "Violento", in seguito "Distruttivo".
Sarà il susseguirsi di questi eventi a stabilire il tempo che ci rimane.
La globalizzazione alimenta i verbi "Avere" e "Possedere", non sono un bene, sono violenza culturale alle tradizioni e alla storia di ogni singolo paese.
L'informazione ha sede nelle parole; lo scambio e le osservazioni richiedono tempo; i governi non sono depositari della consapevolezza e della coscienza.
La cultura richiede studio e preparazione, conoscenza dentro la parola: non è danno ciò che entra dalla bocca, ma ciò che esce: informazione senza competenza.
Oggi tutto interferisce con la nostra cultura: ereditata da periodi di sofferenza, accompagnati da periodi di pace, di crescita e da giusti intervalli di benessere.
Sdoganare l'arricchimento culturale, spalancato a tutti in modo inconsapevole, significa garantire un'idea di progetto unificante, all'interno di un mercato aperto e incontrollato.
L'informazione è interesse che aleggia facilmente menzogna, insicurezza, dubbio, ciò che non è plausibile, attendibile, cade nella sfera dello sfruttamento fuori controllo.
Il mondo capitalistico fondato sul materialismo è coniato sul verbo "Avere", incarnazione patrimoniale, coniuge del verbo "Possedere".
L'avere non gestito, è una facoltà riservata a pochi; queste persone detengono un surplus di beni che sfrutta il 70% della ricchezza mondiale.
Negli esseri umani l'istinto della sopravvivenza ha garantito: riparo, utensili, cibo, equilibrio della vita in mancanza d'informazioni.
Oggi la globalizzazione ha frantumato questa condizione di quiete, ha innescato la corsa a uno sfruttamento delle risorse ambientali e umane, ha creato un mercato di domanda-offerta che consente di trasferire con estrema facilità beni culturali e aziendali da una nazione all'altra, facilitando ulteriormente l'arricchimento del capitalista o di una nazione a scapito di un'altra: priva di ogni elemento storico, diventa nuovo polo industriale, prelevando e indebolendo economie stabili, ricorrendo e aprendo lo sfruttamento di nuove aree rubate all'ambiente; conseguenza di un minor costo del lavoro e la perdita della dignità umana.
Il mondo è equilibrio, è la ricchezza che va abolita. Il consumismo attraversa sempre lo stesso pianeta, l'essere umano deve garantirsi la dignità della vita attraverso il potenziamento dell'habitat, difendere la natura e le sue risorse: patrimonio da proteggere.
I poteri forti della ricchezza, stanno piegato l'ambiente, distruggono il territorio, prelevano spazio: ogni 60 secondi desertificano grandi superfici per ospitare colture intensive che l'uomo non ha bisogno.
Non si può vivere senza la natura, contrariamente la natura può esistere senza l'uomo, la devastazione rende inevitabile il processo di autodistruzione del regno animale.
Natura è sistema: equilibrio con tutti gli eventi esterni alla superficie terrestre, essenziali per lo sviluppo e il mantenimento della vita, è su questi elementi che ora dobbiamo fare i conti.
Gli elementi naturali producono effetti in funzione alle trasformazioni della crosta e alle emissioni di sostanze che alterano l'involucro presente come atmosfera del nostro pianeta.
Gli eventi possiedono elementi che hanno letteralmente cambiato la loro quiete, ora sono forze aggressive che si combattono all'interno del loro nucleo, scatenano le loro energie di contrasto sulla superficie, responsabile di aver interrotto il principio di stabilità e rispetto reciproco.
Quali saranno da oggi e nei prossimo 20 anni le cause che elimineranno l'uomo dalla terra?
"Avere": verbo per pochi, "Possedere": verbo per tutti.
L'informazione globalizzata ha dato inizio a questo processo, gli effetti sono le migrazioni da paesi poveri verso i paesi ricchi.
I poveri sono consapevoli che esistono ricchezze che si possono raggiungere in tempi brevi, non vogliono più rinunciare, vogliono essere partecipi e parte,
Questi primi flussi che stanno avvenendo nel mondo, hanno conoscenza del luogo e dell'ospitalità che ricevono, dove sanno che ci sono leggi a doc per una loro stabilizzazione o una integrazione, dove i governi creano bacini di manodopera a basso costo, più che agli squilibri territoriali e scontri sociali, pensano mantenere l'economia, garantendo ai poteri forti vantaggi sullo sfruttamento con inevitabile ripercussioni sui cittadini che perdono il lavoro.
I poteri forti amano la sfida, non hanno nessun interesse a conoscere i propri eredi, per loro la vita è subito a qualsiasi costo.
A ereditare il costo è l'intera collettività mondiale, la guerra tra poveri è dietro l'angolo.
In questi prossimi anni, il verbo "Avere" subirà il suo declino, ad affermarsi sarà il verbo "Possedere", lo adotteranno tutti coloro che vogliono vivere un giorno in più rubandolo agli altri.
Per ristabilire l'ordine la natura deve destabilizzare l'ambiente, deve permettere una nuova rinascita attraverso il sacrificio di tutto ciò che è ancora stabile in un ambiente spogliato in modo sconsiderato; cancellerà intere superfici, gli eventi saranno catastrofici, tutto ciò che sta sulla superficie del regno animale, dovrà migrare in altre terre, questa diverrà la causa dello scontro per la vita.
Vivere un giorno in più nella speranza che arrivi la quiete, vivere un giorno in più è possedere ciò che serve per farlo; questo dovrà essere tolto o rubato; vale lo scontro e il sacrificio della vita stessa.
La morte è "giustizia": non fa differenze sociali, religiose, culturali, etiche, i primi a essere spogliati saranno coloro che possiedono di più.
La migrazione globalizzata sarà ricordata dai sopravvissuti (se ce ne saranno) come la terza guerra mondiale.
L'informazione inconsapevole ha reso possibile per tutti gli uomini del pianeta il verbo "Possedere", cosa possedere, il luogo e come.
E' iniziata l'era che segnerà la fine del capitalismo e del materialismo.